martedì 29 settembre 2009

E' il momento di dire basta!Via subito dall'Afghanistan

Al Consiglio Comunale del 28/09/2009 La Sinistra per San Miniato e i Comunisti Uniti hanno presentato il seguente ordine del giorno:
"IL CONSIGLIO COMUNALE

Esprime profondo dolore per la morte dei sei militari italiani e dei numerosi civili afghani caduti nell’ultimo attentato a Kabul;

PREMESSO CHE

la guerra in Afghanistan, quella iniziata il 7 ottobre 2001, ha provocato la morte di 21 soldati italiani, 1.400 soldati alleati, 6 mila soldati e poliziotti afgani, circa 25 mila guerriglieri talebani e quasi 11 mila civili afgani (di cui oltre 3 mila vittima degli attacchi talebani e almeno 7 mila uccisi dalle truppe alleate - più di 3 mila civili morirono nei soli bombardamenti aerei del 2001-2002). In totale, quindi, almeno 43 mila vite umane sono state stroncate in otto anni di guerra.

fino a tre anni fa le truppe italiane schierate in Afghanistan erano concentrate a Kabul, dove la situazione era ancora molto tranquilla, e non svolgevano azioni di combattimento. Dall'estate del 2006, con spostamento del contingente nelle regioni più 'calde' dell'ovest, sono iniziati i primi scontri con i guerriglieri talebani, ufficialmente solo 'difensivi'. Dal gennaio 2009 le truppe italiane, mutate nella loro composizione (non più alpini e bersaglieri ma solo parà della Folgore), cresciute di numero (quasi 3 mila) e dotate di mezzi più aggressivi (carri armati ed elicotteri da combattimenti), hanno ufficialmente iniziato le azioni 'offensive' penetrando in zone controllate dai talebani (Farah e Badghis). Da allora i soldati italiani sono quotidianamente impegnati in azioni di combattimento e in vere e proprie battaglie nelle quali hanno ucciso centinaia di guerriglieri.

la missione militare italiana in Afghanistan ISAF costa ai contribuenti circa 300 milioni di euro all'anno. Solo per le spese di mantenimento truppe e mezzi.
Mantenere 3 ospedali di standard occidentale, un centro di maternità, 27 cliniche e posti di pronto soccorso e un programma di assistenza sanitaria nelle carceri, costa a una Ong italiana 6 milioni di euro all'anno.
Quanti ospedali, scuole e orfanotrofi si potrebbero aprire in Afghanistan con le decine di milioni di euro spesi per pagare gli stipendi dei nostri soldati e i pieni di benzina dei nostri blindati?

dovevamo portare la democrazia e arrestare l’avanzamento dei talebani: ad oggi sono sempre più evidenti i brogli elettorali (riconosciuti sia dalla commissione afgana ma anche dagli stessi osservatori europei) che hanno portato alla vittoria elettorale Hamid Karzai e l’efficacia del nostro intervento militare è indirettamente dimostrata dagli ultimi rapporti pubblicati dall’International Council of Security and Development che dimostra come la presenza dei seguaci del mullah Omar sia passata dal 54% del paese di due anni fa all’80% di adesso;

dovevamo sdraricare la piaga dell’oppio: invece di diminuire, in questi 5 anni la produzione di oppio afgano (che arriva da noi come eroina) è vertiginosamente aumentata, polverizzando il record storico talebano del 1999 di 91.000 ettari di piantagioni in 18 province su 32, con oltre 165.000 ettari coltivati a oppio in 32 province su 32.

Un business intoccabile perché gestito dai signori della guerra alleati degli Usa (che altrimenti si rivolterebbero in armi) e dallo stesso governo Karzai (lo stesso fratello del presidente, Walid Karzai, è uno dei maggiori trafficanti d'oppio del paese)

L'art.11 della Costituzione della Repubblica Italiana recita "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali

Tutto ciò premesso

IL CONSIGLIO COMUNALE

CHIEDE che il governo italiano ritiri immediatamente le truppe italiane e compia ogni sforzo perché anche gli altri paesi Nato facciano altrettanto.
AUSPICA che anche questo eccidio non sia di nuovo usato, come è avvenuto per i precedenti, per alimentare la guerra in Afghanistan e che il nostro paese non sia invischiato ulteriormente in una guerra senza sbocco;
CHIEDE che l’ONU indica una conferenza internazionale di pace che coinvolga la comunità internazionale e tutti i soggetti politici e sociali presenti in quel paese;
SI IMPEGNA E IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA a sostenere le istituzioni, le associazioni e i movimenti che intendono contribuire, anche nel proprio territorio, alla costruzione di politiche di pace.

L'ordine del giorno è stato emendato dal gruppo consiliare del PD che con il proprio emendamento ha cambiato il paragrafo del ritiro immediato delle truppe e il titolo conseguentemente l'odg approvato, visto che il pd ha la maggioranza, è quello emendato.

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